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Il bicarbonato di potassio (KHCO3) conosciuto anche come carbonato monopotassico o idrogenocarbonato di potassio. E' un sale di potassio di origine inorganica ricavato dall’acido carbonico, che si presenta in natura come una polvere cristallina incolore e inodore solubile all’acqua ma non all’alcool. Non è tossico né per l’uomo né per gli animali, e non risulta pericoloso per l’ambiente.
Così come il bicarbonato di sodio, il bicarbonato di potassio è noto per le sue proprietà alcalinizzanti, fungicida e digestive. Esso è riconosciuto e approvato dal CodexAlimentarius in quanto additivo alimentare e grazie a queste qualitàviene utilizzato in diversi campi. Ad esempio:
Il potassio bicarbonato, come accennato, è un prodotto dotato di elevatissima versatilità. Tra gli utilizzi più frequenti troviamo certamente quelli legati all’industria farmaceutica o, comunque, ad impieghi il cui scopo è di tipo terapeutico. E' il “fratello minore” del più conosciuto bicarbonato di sodio, ed ha trovato, rispetto a questo, utilizzo maggiore negli ultimi anni.
Relativamente alla cura della persona, le azioni più rilevanti del prodotto sono legate alla sua capacità alcalinizzante e ad alcune terapie legate al sistema nervoso e muscolare.
L’azione alcalinizzante viene sfruttata per produrre benefici nel controllo dell’equilibrio basico del corpo. Infatti, un eccesso di acidità può produrre un effetto di indebolimento, favorendo lo sviluppo di vari disturbi. Attraverso il bicarbonato è possibile controllare il livello di acidità del corpo umano, correggendo eventuali eccessi e favorendo il determinarsi di un migliore equilibrio del pH.
Il bicarbonato di potassio risulta molto utile anche per sostenere la funzione dei muscoli e del sistema nervoso attraverso un miglioramento del livello della pressione sanguigna. Questi aspetti sono relativamente comuni al potassio e al sodio (bicarbonato).
Tuttavia vi è un aspetto che rende preferibile l’utilizzo del primo rispetto al secondo ed è legato proprio ad un minore tenore di sodio. Infatti, in alcune situazioni occorre fare molta attenzione ad evitare l’assunzione di questa sostanza. E’ il caso di chi soffre di pressione alta, come dimostra la ben nota correlazione tra il massiccio utilizzo di alimenti ricchi di sodio e l’insorgenza di patologie di tipo ipertensivo.
Vogliamo inoltre far menzione di un impiego che negli ultimi tempi si sta diffondendo sul web, legato a malattie gravi come il cancro. Capiamo bene la volontà di testare ogni possibile strada alternativa, ma occorre precisare e rimarcare che, al momento, non vi sono studi riconosciuti e accreditati dagli enti preposti che dimostrino eventuali benefici del bicarbonato di potassio legati a queste patologie. Al momento, e fino a prova contraria, è pertanto da considerare nulla (se non dannosa) l’assunzione di questo prodotto per la cura di queste malattie. Suggeriamo tuttavia, altri impieghi più leggeri, ma comunque utili alla vita di tutti i giorni.
Anzitutto per l’igiene personale, in particolare per la cura della pulizia dei denti. Basta mettere un po' di bicarbonato di potassio sullo spazzolino e bagnarlo con acqua per avere l’azione di un normalissimo dentifricio.
E’ possibile anche migliorare il lavaggio dei capelli aggiungendone un po' al normale shampoo utilizzato quotidianamente.
Per ottenere, invece, un brillante esfoliante per il corpo, occorrerà miscelare tre cucchiai di bicarbonato ad uno d’acqua con possibilità di profumare il composto aggiungendo dell’olio essenziale a piacere (es. arancio amaro). O ancora, un cucchiaio sciolto in acqua genera un composto che può alleviare le irritazioni e può essere utilizzato su eventuali punture.
Il bicarbonato di potassio può infine essere utilizzato come deodorante casalingo o per la pulizia di residui grassosi della lavastoviglie. Nel primo caso, bisogna scioglierne tre cucchiai in acqua, lasciando riposare il composto per un giorno. Dopodiché basta trasferirlo in un nebulizzatore insieme ad un olio essenziale. Nel secondo caso, tutto ciò che serve è lasciarlo in ammollo in una soluzione con acqua.
In campo dell’industria alimentare si utilizza massicciamente per le sue funzioni di antiagglomerante, regolatore di acidità e agente lievitante. Ma si tratta di processi legati perlopiù al settore industriale che non prenderemo in considerazione.
In ambito enologico, il bicarbonato di potassio, viene utilizzato come disacidificante, in modo da rendere il vino più morbido e gradevole.
La sua azione in questo senso è duplice: l’acidità va infatti a ridursi grazie alla neutralizzazione degli acidi e alla precipitazione del tartrato acido di potassio. Qual è, dunque, il dosaggio giusto per ridurre l’acidità del vino? La quantità precisa va sicuramente stabilita attraverso un’attenta analisi di un enologo. In ogni caso, è bene ricordare che 1g/L di bicarbonato di potassio, riduce l’acidità totale dello 0,9%.
Il bicarbonato di potassio è presente in natura nei tessuti vegetali e nel suolo, attuando già così una funzione di controllo dei funghi delle piante.E’ per questo motivo che viene utilizzato come fungicida e correttore dell’acidità dei suoli nell’agricoltura biologica, che appunto consente l’utilizzo di sostanze esclusivamente naturali. In agricoltura biologica quindi è un prodotto ampiamente utilizzato ed è autorizzato dal Regolamento CEE 889/2008.
Si distingue per un’azione particolarmente efficace verso l’oidio, la ticchiolatura del melo (Venturiainaequalis), la muffa grigia (Botritys cinerea), la moniliosi, la septoria (Septoriaspp.), l’elmintosporiosi dei cereali (Helminthosporiumsativum) e diverse altre malattie di origine fungina. Il potassio bicarbonato può essere utilizzato non solo per curare la pianta, ma anche per prevenirne le malattie. Occorrerà quindi impiegare il prodotto prima che si manifestino i sintomi. Da un punto di vista più tecnico,una volta diluito in acqua,il prodotto rilascia degli anioni di bicarbonato che innalzano il pH della soluzione.In questo modo va ad aumentare la pressione osmotica della superficie foliare, creando quindi le condizioni “peggiori” per lo sviluppo delle spore fungine. L'aumento del pH disattiva, inoltre, gli enzimi responsabili della solubilizzazione ed espansione delle pareti cellulari.
E’ importante e fondamentale sottolineare che il bicarbonato di potassio non è un prodotto dannoso per l’uomo e che può essere impiegato senza timore sulle proprie coltivazioni. La soluzione a base di bicarbonato può essere nebulizzata anche sulle piante laddove sono già presenti infioriture o prodotti. In questi casi si consiglia solo di far passare 24 ore prima della raccolta per avere una maggiore sicurezza.
Irrorato sulle parti da trattare, il bicarbonato di potassio, agisce modificando il pH della pianta, creando condizioni che diventano sfavorevoli per la crescita dei funghi. Come accennato è preferibile effettuare il trattamento in maniera preventiva, in modo tale da aumentare l’efficacia del prodotto che è già di per sé alta.
Nei periodi più caldi è bene avere costanza di utilizzo e ripetere il trattamento ogni 8-10 giorni al fine di assicurare alle piante un’adeguata copertura. Per quanto riguarda il dosaggio, invece, è importante evitare di utilizzarlo ripetutamente durante la stagione estiva, così come evitare di superare una concentrazione dello 0,5%.Un dosaggio eccessivo del bicarbonato di potassio, potrebbe provocare effetti di fitotossicità, danneggiando o addirittura uccidendo la pianta. Pertanto si utilizzi tranquillamente il prodotto, ma si faccia molta attenzione ai quantitativi da impiegare per non incorrere nel rischio di rovinare quanto coltivato fino a quel momento. Il bicarbonato di potassio è un alleato prezioso per combattere le malattie di origine fungina, ma occorre impiegarlo nelle modalità corrette.
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